22 agosto 2008

La nicotina e le api

Segnalo La nicotina e la morte delle api sul blog di Beppe Grillo.

Un estratto:
Albert Einstein disse: "Se l’ape scomparisse, all'uomo resterebbero quattro anni di vita".

Le api producono miele, pere, mele, pomodori, trifoglio, erba medica, latte, carne. Trasportano il polline e trasformano il mondo in cibo. Le api, un bioindicatore dell’ambiente, sono una specie a rischio. Oggi loro, domani noi.

Il Guardian nell’articolo “Honeybee deaths reaching crisis point” riporta che un terzo dei 240.000 alveari britannici è scomparso durante l’inverno e la primavera. Il ministro inglese Rooker ha dichiarato che, se non cambierà nulla, entro dieci anni non ci sarà più un’ape nell’isola. Le api contribuiscono all’economia britannica per 165 milioni di sterline all’anno per la produzione di frutta e verdura. Oltre al miele naturalmente.

La Honey Association prevede che il miele locale sarà finito in Gran Bretagna entro Natale. Riapparirà sulle tavole soltanto nell’estate del 2009.

La crisi è mondiale. Il maggior produttore di miele è l’Argentina che ha ridotto del 27% le sue 75.000 tonnellate annue. Negli Stati Uniti (-25% degli alveari nel 2008) e nel resto del mondo le api ci stanno lasciando. In Italia è una strage. Nel 2007 sono morte il 50% delle api, persi 200.000 alveari e 250 milioni di euro nel settore agricolo.

Ma non è una priorità. Gli inutili soldati nelle strade, il bavaglio alla Giustizia con la separazione delle carriere, le impronte ai bambini Rom, il lodo Alfano per la messa in sicurezza della banda dei quattro, gli inceneritori della Impregilo. Queste sono priorità!

Perché le api muoiono? Per l’ambiente, il clima, la varoa (un acaro), i pascoli trasformati in coltivazioni di soia per i biocarburanti, per i pesticidi, l’inquinamento dei corsi d’acqua. Gli alveari si spopolano per il fenomeno del CCD (Colony Collapse Disorder) perché la razza umana sta avvelenando il mondo.

Qualcosa in Italia si può fare e subito. Vietare l’uso dei pesticidi nicotinoidi. In Francia lo hanno già fatto. Sulle api hanno l’effetto della nicotina. Gli fanno perdere il senso dell’orientamento, non riescono a ritornare nell’alveare e muoiono.
Chi usa o produce un pesticida nicotiniode mette a rischio, oltre alle api, anche la nostra sopravvivenza. Datemi una mano, inserite nei commenti di questo post informazioni sui produttori, sugli utilizzatori, sulle conseguenze sull’ambiente.
Chi avvelena un’ape, avvelena anche te.
Approfondimenti:

Quando i petrolieri pensano alle rinnovabili




Il sindaco di New York, Michael Bloomberg, noto per l'impronta ecologica che sta imprimendo alla città, vuole installare alcuni aerogeneratori a New York. Per fare questo, si è rivolto al miliardario T. Boone Pickens, barone del petrolio, che sta iniziando a costruire il più grande parco eolico in Texas.

Proprio così, T. Boone Pickens, autore del libro intitolato "Il primo miliardo il più difficile" (mia traduzione di "The first billion is the harder"), occupatosi di petrolio per tutta la sua carriera, si sta dedicando alle energie rinnovabili.

Si legge sul sito di Mr. Boone:


T. Boone Pickens propone un piano energetico per l'America

Un messaggio critico da T. Boone Pickens: "L'America è in un buco e sta diventando ogni giorno più profondo. Importiamo il 70 per cento del nostro petrolio ad un costo di $ 700 miliardi di dollari l'anno - quattro volte il costo annuale della guerra in Iraq. Sono stato un uomo del petrolio tutta la mia vita, ma questa è un'emergenza di cui non saremo in grado trovare una via d'uscita.

Ma se creiamo una nuova rete di fonti di energia rinnovabile, siamo in grado di spezzare la nostra dipendenza dal petrolio estero. Il 20 gennaio 2009, un nuovo presidente giurerà. Se siamo organizzati, siamo in grado di convincere il Congresso a fare grandi cambiamenti verso risorse energetiche più pulite, meno costose e nazionali. Per ottenere questo, ho bisogno del vostro aiuto. Controllate il piano. Se pensate che valga la pena lottare per questo, ti invitiamo a prendere parte al nostro impegno, e incoraggiare tutti i tuoi conoscenti a fare lo stesso."


No, non voglio convincervi a dare dei soldi al miliardario, solamente a riflettere.

Che sia un segnale inequivocabile che di petrolio non ce ne sarà ancora per molto. Che il picco del petrolio sia stato finalmente superato?

Per ulteriori informazioni sul piano di Mr. Pickens, il sito è pickensplan.com.

Produrre idrogeno (anche per le auto) come fanno le piante. Ora si può.



Apprendo da Ecoblog che all'università di Monash, in Australia, sono riusciti a produrre in laboratorio la fotosintesi clorofiliana.

Da Wikipedia:

La fotosintesi clorofilliana è l'insieme delle reazioni durante le quali le piante verdi producono sostanze organiche a partire da CO2 e dall'acqua, in presenza di luce. Mediante la clorofilla, l'energia solare (luce) viene trasformata in una forma di energia chimica utilizzabile dagli organismi vegetali per la propria sussistenza.
Googlando "Monash fotosintesi" scopro un ANSA del 18 agosto 2008:
(ANSA) - ROMA - Per la prima volta e' stato riprodotto in laboratorio il processo con cui le piante immagazzinano energia.

Il gruppo dell'università australiana Monash, guidato da Leone Spiccia, ha riprodotto in laboratorio la fotosintesi clorofilliana usando la luce del sole per scindere l'acqua in idrogeno e ossigeno, proprio come succede nelle piante.

"La ricerca è importante perché - ha dichiarato Spiccia - potrebbe rivoluzionare il settore delle energie rinnovabili, rendendo l'idrogeno, il biocombustibile del futuro, meno costoso e più facile da produrre su scala commerciale".

Il team di esperti ha ricreato in laboratorio elementi e meccanismi della vita vegetale, sviluppando un sistema composto da un rivestimento in polimeri impregnato con un complesso di molecole (cluster) di manganese, sostanza essenziale per sostenere la fotosintesi nelle piante che utilizzano acqua, anidride carbonica e luce solare per sviluppare carboidrati e idrogeno.

I chimici hanno messo a punto del manganese preparato in laboratorio (stabilizzandolo con la membrana di polimeri) e lo hanno esposto alla luce del sole, a un potenziale elettrico di 1,2 volt e all'acqua.

"L'uomo e' stato in grado di dividere l'acqua in idrogeno e ossigeno per anni, ma noi lo abbiamo fatto per la prima volta utilizzando solo la luce del sole, un potenziale elettrico e del manganese", ha dichiarato Spiccia.

Il catalizzatore di assemblaggio e' rimasto attivo dopo tre giorni di uso continuo, ma ha dichiarato il professore, "l'efficienza del sistema, che ha comunque un enorme potenziale, deve essere ancora migliorata".
Per approfondire: