4 luglio 2008

Ma va? I biocarburanti fanno aumentare il prezzo del cibo!

Non serviva avere una laurea in economia per capire che se coltivi la terra per produrre carburante anziché cibo, il cibo diminuisce ed il suo prezzo aumenta.

Il 'Guardian' divulga un rapporto riservato dell'organismo internazionale
"I carburanti di origine vegetale pesano per il 75% nel boom dei prezzi"

Biofuels, la Banca Mondiale accusa "Causano i rincari degli alimentari"

Il documento tenuto nel cassetto per non creare attriti con gli Stati Uniti
Secondo la Fao, rispetto al 2007 soffrono la fame 50 milioni di persone in più
E' la legge della domanda/offerta. Se più persone vogliono poche cose, le cose aumentano di prezzo.

E pensare che adesso i vegetali voglio usarli anche per produrre energia.

In Emilia-Romagna vogliono costruire OTTO "centrali a biomasse", dove per biomasse non si intendono gli scarti di agricoltura (ramaglie, sterpaglie) come si intendeva inizialmente per biomasse, le "centrali a biomasse" che intendono fare bruceranno vegetali coltivati apposta per essere bruciati, e molte volte per coltivarli si disboscano foreste, liberando gigatonnellate di CO2 in atmosfera, rovinando ecosistemi, espropriando altri animali dal loro habitat, portandoli alla morte.

Prima tra tutte in questo scempio è Unigrà, azienda sita a Conselice (RA) che tratta grassi animali e vegetali (tra cui l'olio di palma) per l'industria alimentare (anche per Ferrero) che ha creato una centrale del suddetto tipo nell'assenso generale di ARPA, Regione Emilia-Romagna, e comune di Conselice. Perché nessuna di queste istituzioni ci tutela? Se li sono comprati tutti?

Ma sta arrivando il nostro video-documentario sulla centrale e su tutto quello che ci sta dietro... stay tuned.

La recessione è iniziata

Consumi, crisi profonda "A maggio -2,7 per cento"

ROMA - In Italia si tira la cinghia e si acquista sempre meno. A maggio l'Indicatore dei Consumi di Confcommercio registra una riduzione del 2,7% delle quantità rispetto allo stesso mese del 2007. E' il settimo segno negativo consecutivo ed ha portato ad una flessione dell'1,9% nei primi cinque mesi dell'anno, contro un +1,1% dello stesso periodo del 2007. Per Confcommercio "questo dato fa sfumare definitivamente l'ipotesi di uscire entro breve da una crisi ormai strutturale, profonda" e rafforza la previsione di crescita italiana che nel 2008 sarà "prossima allo zero".

In calo sono soprattutto auto e benzina, ma anche cibo e vestiti. Rispetto all'anno precedente, sono crollati del 13,5% gli acquisti di beni e servizi per la mobilità - un capitolo nel quale sono inserite auto e moto, ma anche benzina e biglietti aerei - ma cala anche la quantità di alimentari comperati (-3,3%), quella dei beni e dei servizi ricreativi (-4,9%), quella di abbigliamento e calzature (-2,3%), e l'acquisto di beni e servizi per la casa (-1,2%) che riguardano non solo gli elettrodomestici (che sono in lieve crescita) ma anche le bollette della luce.

Anche i consumi di beni per la comunicazione, che continuano a segnalare una crescita del 6,9%, mostrano i primi sintomi di rallentamento. Gli italiani invece non riducono la spesa per alberghi e pasti fuori casa (+0,4%) e quella dei beni e servizi per la cura della persona (+2,8%).

Cacchio, però, ci azzecca anche per me. La verdura ho smesso di comprarla perché ho l'orto, e la frutta non risulta perché non l'ortolano non mi fa mai lo scontrino. La benzina l'ho ridotta iniziando ad andare in bici a lavorare, alle riunioni del Meetup, a fare la spesa, brevi gite domenicali. Comunicazione in crescita, infatti ho appena deciso di comprare un iPhone. L'unico punto per cui l'articolo non ci becca è "cura della persona", non ho mai speso molto in quel settore, a parte il parrucchiere ogni paio di mesi... :)

Scherzi a parte: la gente ci sta sempre più stretta e ha visto che la benzina è andata a 3.000 lire, così ha iniziato a risparmiare. Secondo me è un segno positivo, perché la gente riacquista consapevolezza, voglia di stare insieme, di partecipare, di unirsi.