22 agosto 2008

Produrre idrogeno (anche per le auto) come fanno le piante. Ora si può.



Apprendo da Ecoblog che all'università di Monash, in Australia, sono riusciti a produrre in laboratorio la fotosintesi clorofiliana.

Da Wikipedia:

La fotosintesi clorofilliana è l'insieme delle reazioni durante le quali le piante verdi producono sostanze organiche a partire da CO2 e dall'acqua, in presenza di luce. Mediante la clorofilla, l'energia solare (luce) viene trasformata in una forma di energia chimica utilizzabile dagli organismi vegetali per la propria sussistenza.
Googlando "Monash fotosintesi" scopro un ANSA del 18 agosto 2008:
(ANSA) - ROMA - Per la prima volta e' stato riprodotto in laboratorio il processo con cui le piante immagazzinano energia.

Il gruppo dell'università australiana Monash, guidato da Leone Spiccia, ha riprodotto in laboratorio la fotosintesi clorofilliana usando la luce del sole per scindere l'acqua in idrogeno e ossigeno, proprio come succede nelle piante.

"La ricerca è importante perché - ha dichiarato Spiccia - potrebbe rivoluzionare il settore delle energie rinnovabili, rendendo l'idrogeno, il biocombustibile del futuro, meno costoso e più facile da produrre su scala commerciale".

Il team di esperti ha ricreato in laboratorio elementi e meccanismi della vita vegetale, sviluppando un sistema composto da un rivestimento in polimeri impregnato con un complesso di molecole (cluster) di manganese, sostanza essenziale per sostenere la fotosintesi nelle piante che utilizzano acqua, anidride carbonica e luce solare per sviluppare carboidrati e idrogeno.

I chimici hanno messo a punto del manganese preparato in laboratorio (stabilizzandolo con la membrana di polimeri) e lo hanno esposto alla luce del sole, a un potenziale elettrico di 1,2 volt e all'acqua.

"L'uomo e' stato in grado di dividere l'acqua in idrogeno e ossigeno per anni, ma noi lo abbiamo fatto per la prima volta utilizzando solo la luce del sole, un potenziale elettrico e del manganese", ha dichiarato Spiccia.

Il catalizzatore di assemblaggio e' rimasto attivo dopo tre giorni di uso continuo, ma ha dichiarato il professore, "l'efficienza del sistema, che ha comunque un enorme potenziale, deve essere ancora migliorata".
Per approfondire:

Nessun commento: