2 maggio 2008

Affettaggio. Poco affettato, molto imballaggio.




Un mesetto fa a Casalecchio di Reno (BO) è stato organizzato un evento in cui si parlava di riduzione degli imballaggi. Se non erro, Coop era uno dei patrocinatori dell'evento.
Inoltre, durante la cosiddetta "emergenza" rifiuti in Campania, all'interno di Coop riecheggiavano inviti rivolti ai consumatori a preferire i prodotti con meno imballaggi.

Ad un'analisi superficiale, parrebbe quindi che la Coop sia seriamente impegnata nella riduzione degli imballaggi. 

Ma allora per quale motivo:
  1. All'ipercoop espongono almeno 8 metri di banco degli affettati pieno di affettato nei contenitori di plastica usa e getta;
  2. Non solo danno la possibilità di scegliere, ma addirittura pubblicizzano il prodotto imballato, inneggiando alla sua comodità, con il manifesto che ho fotografato?
Ecologismo di facciata?

Dietro tutto questo si cela una grande ingiustizia verso i consumatori.

Quegli imballaggi hanno di certo un costo, ma sembra che Coop non li faccia pagare al consumatore (il prosciutto imballato costa come l'altro). E invece, ne incorpora il prezzo in quello dell'affettato, anche a quello da banco.

Quindi, l'imballaggio viene pagato anche dal consumatore critico e paziente che compra l'affettato al banco, oltre che dal consumatore "pigro" e/o "frettoloso" che compra il prosciutto impacchettato. Quest'ultimo consumatore dovrebbe pagare un po' di più, se non per il danno ambientale creato dall'esubero di rifiuti, almeno perché si avvale un servizio, cioè quello di non fare la fila al banco.

Il consumatore critico, quello che effettua le sue scelte con criterio, consapevole che queste andranno ad influenzare le scelte dei produttori e della grande distribuzione, dovrebbe essere premiato, non penalizzato.

E' esattamente il contrario di come dovrebbe essere.
Torniamo avanti!!!