3 giugno 2008

Per qualche spicciolo in più

30 maggio 2008 – Il decreto fiscale "Disposizioni urgenti per salvaguardare il potere d'acquisto delle famiglie", approvato dal governo nei giorni scorsi a Napoli, e pubblicato mercoledì in Gazzetta Ufficiale (n. 124 del 28-5-2008) ha una mano lunga con le famiglie e una corta con il clima. Anzi cortissima.

Se da un lato, infatti, toglie ai cittadini il fardello dell'ici (l'imposta comunale sugli immobili) per la prima casa, dall'altro raggranella gran parte dei soldi necessari a pagare il provvedimento dai fondi stanziati dal precedente governo a tutela del clima e dell'ambiente.

Nell'articolo 5, riguardante la "Copertura finanziaria", vengono individuate le risorse per finanziare il provvedimento. E così, nell'allegato a cui si rimanda, si scopre che sotto la falce del governo cadono fondi come "Un centesimo per il clima", istituito dalla finanziaria 2008 – all'articolo 2 commi 344-347 – e a cui era stato assegnato 1 milione di euro per il 2008.

La stessa sorte tocca al fondo per la "forestazione e riforestazione" (legge finanziaria 2008, art. 2 commi 335-338) al quale erano assegnati 50 milioni di euro per gli anni 2008-2009-2010; e all'interno di esso viene eliminato il fondo collegato di 2 milioni di euro annui (previsto dal comma 336 della legge finanziaria) destinato all'istituzione e alla gestione del Registro nazionale dei serbatoi di carbonio e alla gestione dell'Inventario nazionale delle foreste di carbonio, una misura direttamente collegata all'attuazione del Protocollo di Kyoto che avrebbe consentito di tagliare ogni anno dal computo finale delle emissioni del paese ben 10,2 milioni di tonnellate di Co2 assorbite dal nostro patrimonio forestale.

Altri tagli toccano al fondo per l'istituzione e il finanziamento di nuove aree marine protette (istituito con la legge finanziaria 2008, art. 2 comma 328, che prevede 5 milioni di euro per il 2008), al monitoraggio del rischio sismico (comma 329, 1,5 milioni di euro per il 2008, 2009, 2010), alla difesa del suolo nei piccoli comuni (comma 331, 5 milioni di euro per il 2008), alla ristrutturazione e ammodernamento della rete idrica comma 333, 30 milioni per il 2008, 20 per il 2009 e 20 per il 2010), alla fauna selvatica e per la repressione dei reati in danno agli animali (commi 382-384, 3 milioni 2008-2010).

E ancora: al trasporto pubblico locale (art. 1, commi 304-305, ovvero 353 milioni di euro dal 2008 al 2010), al trasporto verde nei centri storici (art. 1, comma 321, 12 milioni di euro dal 2008-2010), allo sviluppo delle isole minore per misure legate al trasporto sostenibile, all'energia e alla qualità della via (art. 2, comma 41-42, 60 milioni all'anno 2008-2010), al fondo per la promozione di azioni positive in favore di filiere produttive agricole esenti da contaminazioni da OGM (comma 177, 2 milioni di euro per il 2008).

Via XX settembre ha bloccato anche il fondo per l'efficienza energetica e la riduzione delle emissioni delle navi (comma 210, 11 milioni di euro in tre anni).

Addio anche agli incentivi per lo spostamento del traffico pesante verso il trasporto marittimo, ben 221 milioni di euro in tre anni. E anche la tutela ambientale contro gli ecomostri è rinviata a data da destinarsi: i soldi per la demolizione, 15 milioni all'anno sino al 2010, sono stati bloccati. Tagli persino all'Autostrada A3 Salerno-Reggio (commi 234-235, 49 milioni di euro nei prossimi tre anni).

In totale 803 milioni di euro per l'ambiente e la qualità della vita sfumati via. Ma che consentiranno ai cittadini di avere qualche spicciolo in più in tasca per una pasta al bar o un caffè.

(fonte Zeroemission.tv)

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