Credevo che il tempo dello usa e getta fosse tramontato ormai.
E invece,
- nonostante tutte le polemiche che ci sono state in Italia per la questione (non chiamiamola emergenza) rifiuti
- nonostante Greenpeace abbia redatto la guida Greener Electronics per premiare le aziende che producono oggetti elettronici a basso impatto ambientale
- nonostante ormai si sappia che molti prodotti elettronici contengono materiali altamente dannosi per l'ambiente
scopro da punto informatico che in Inghilterra vendono il cellulare usa e getta.
Costa 5 sterline, meno di un pacchetto di sigarette.
Lo compri, lo usi finché funziona, poi lo butti.
Io, che personalmente sto cercando di andare a rifiuti zero (anche se non sono di certo facilitato dal sistema culturale, che va al contrario), lo reputo totalmente anacronistico e fuori tendenza.
L'era del usa e getta dovrebbe essere finita ormai, ed iniziare l'era del usa e riusa, dove non si producono più imballaggi inutili da buttare, e gli imballaggi di cui proprio non si può fare a meno si producono utilizzando materiali amici dell'ambiente (con le tecnologie attuali è già possibile) o, magari, che possono servire ad un altro scopo dopo quello di imballare il prodotto.
Usa e riusa si faceva già quand'ero bambino: le bottiglie vuote di acqua o altro venivano riconsegnate alla grande distribuzione, la quale le ridistribuiva ai produttori. Io penso che dovremmo tornare avanti, perché nell'ultimo ventennio, siamo andati indietro.
La possibilità di farlo c'è ed è reale.
Quando si fanno acquisti si ha il potere di decidere e, decidendo, di incentivare le aziende che operano le migliori scelte per l'ambiente.
Compriamo prodotti che producono poco scarto: con poco imballaggio, riciclabili, non dannosi per l'ambiente.
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