26 giugno 2008

Senza ritegno

(ANSA) - ROMA, 26 GIU - Per il Pdl si potrebbe andare in tempi brevi all'approvazione del lodo, se il Pd lo votasse, senza passare per la sospensione dei processi. A sostenerlo e' il deputato del Pdl, Gaetano Pecorella. 'Se a fine settembre -spiega- Berlusconi si trovasse con una condanna per una pena molto grave, difficilmente potrebbe continuare a governare. 'Quindi -dice- o si corre questo rischio, che per il Paese sarebbe un disastro, o si approva una legge che sospende i processi per le alte cariche dello stato'.

Fonte

Ribadisco: "O si corre questo rischio, che per il Paese sarebbe un disastro, o si approva una legge che sospende i processi per le alte cariche dello stato".

Non fa una piega.

Come può essere che in Italia sta succedendo tutto questo, sotto gli occhi di tutti?
Sono giunto ad una conclusione: è colpa nostra. Di noi italiani. Di tutti e due i tipi di italiani, sia di quelli che leggono le notizie (quelle vere), sia di quelli che non le leggono.

E' colpa di quelli che non le leggono, perché non si decidono a leggerle. Perché sono pigri, generalmente benestanti. Perché stanno bene così, con la partita di calcio sul TV 42", la macchina grossa, le vacanze in agosto e il mare alla domenica. E magari influenzati dalla TV che, si sà, è controllata direttamente o indirettamente da lui.

Ma è colpa anche di quelli che le leggono, perché quando leggono certe notizie e si disperano, poi ragionano con la mentalità del vinto. Tele-lavaggio del cervello? Forse. Fatto sta che anche questi italiani meno pigri arrivano a pensare che non possiamo fare nulla per il nostro paese, e non fanno nulla.

Sono certo che ci gode, lui, a farci queste porcate davanti agli occhi. Ci gode perché capisce di averci rimbecillito tutti, in 15 anni dalla sua discesa in campo.

Cosa faccio io? Agisco localmente, collaboro con associazioni, partecipo alle riunioni degli amici di Beppe Grillo (Meetup), faccio informazione e trasmetto il seguente messaggio:

Siamo noi i padroni di quei signori là. Se non ci fossimo noi a pagarli, loro non esisterebbero. E loro lo sanno, ma non hanno più paura di noi perché sanno di averci rincoglionito. Ci tengono in coma assistito. E' arrivato il momento di risvegliarci, di andare in piazza anche da soli, parlare con gli altri ed ascoltare, agire, manifestare, unirci, partecipare.

Senza la nostra reazione, a quei signori là è concesso tutto.
La nostra salvezza siamo noi. Salviamoci.


PS: Ecco la prima occasione per tirare fuori le palle: Gita su Roma

25 giugno 2008

Jeremy Rifkin sul futuro dell'energia e la terza rivoluzione industriale.



Ho letto il libro di Jeremy Rifkin e proprio oggi l'ho prestato ad una mia collega (coincidenza).

Le parole di Jeremy danno speranza. I nostri politici no. Neanche Veltroni. Bisogna ricostruire la classe politica prima di fare la terza rivoluzione industriale. E per farlo dobbiamo anche liberarci dalla mafia, così contigua alla politica.

Ce la faremo?

Io credo di sì, ma dobbiamo impegnarci tutti, come fa Beppe, come fanno i Meetup. Mettersi in gioco, scendere in campo, in prima persona.

Marco Travaglio racconta 15 anni di Berlusconismo in 28 minuti

Incredibile, shockante, inaudito.

Marco Travaglio spiega 15 anni di Berlusconismo con la semplicità della narrazione di una favola.



Dedicato a tutti coloro che hanno votato Silvio Berlusconi, ed a quelli che non lo voteranno mai (più).

Fa impressione ripercorrere la storia perché essa fa risaltare il genio di un uomo che ha capito come arricchirsi e governare questo Paese facendo leva sul potere mediatico della televisione.

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PS: Dopo questo, penso che venderò la mia TV su Ebay. Molto meglio un monitor 24" collegato ad un Mac Mini.

22 giugno 2008

Al cittadino non far sapere quali sono i delitti del potere

Segnalo questo video di Marco Travaglio.



Non dobbiamo consentire al governo di fare questa legge per occultare la Verità. L'unico modo di fermare il governo è parlare con amici, colleghi, parenti di questo scempio.

Dovremmo poi organizzarci e scendere in piazza, manifestare... ma come organizzarci, e quando? Come facevano i nostri nonni senza internet ad andare in piazza tutti insieme, come sceglievano la data, la città... ? Non lo so... noi abbiamo internet, possiamo comunicare molto più velocemente, ma ci manca un leader popolare... o forse ce l'abbiamo.

Beppe, pendiamo dalle tue labbra...

Restate aggiornati, tutti i lunedì dalle 14:00 in poi diretta video di Marco Travaglio sul Blog di Beppe Grillo. O leggete semplicemente il Blog di Marco Travaglio.

19 giugno 2008

Ritratto dell'Italia

Per quelli di voi che leggono questo blog ma non leggono abitualmente il blog di Beppe Grillo, riporto un ritratto dell'Italia, tracciato da Beppe Grillo nel post Il triangolo no e che ritengo si avvicini molto, moltissimo alla realtà.

L’uomo moderno è uno e trino. Cittadino, consumatore, azionista. In percentuali diverse. In Italia, come in gran parte del mondo, prevale il consumatore, segue l’azionista e poi viene il cittadino. Le tre personalità sono in conflitto permanente tra loro, una schizofrenia latente. Il prodotto deve costare poco, chi lo produce deve distribuire alti dividendi, ma l’azienda non deve inquinare, creare precariato, morti sul lavoro, distruggere le relazioni sociali, le comunità locali. Il falso in bilancio non è più considerato come problema, si fa direttamente il bilancio falso per non perdere tempo. Se la scelta su chi essere, se il dottor Jekill o mister Hyde, è lasciata all’italiano, questi si trasformerà in Hyde. Il cittadino Jekill si occupa della cosa pubblica, il consumatore e azionista Hyde preferisce i soldi. Pagare di meno, consumare e incassare di più è il primo articolo non scritto delle nostra Costituzione.

Hyde si irrita se gli ricordi chi è: un fallito sociale. Usa le parole magiche che ha imparato a memoria. Il libero mercato che si autoregola (fino all’esaurimento delle risorse), la finanza globale (senza controlli da parte degli Stati), il capitalismo glorioso apripista della democrazia (falso, la Cina ha libertà economica, ma non politica).

Lo Stato dovrebbe proteggere il cittadino con le leggi, con i controlli, ma non può più farlo. I suoi elettori non sono i cittadini, ma i gruppi economici che ne influenzano le opinioni attraverso i media. I suoi rappresentanti in Parlamento non hanno come priorità l’equità sociale, ma l’ubbidienza cieca e assoluta ai partiti che li hanno nominati. Le Authority di controllo sono enti diretti da trombati politici al guinzaglio corto. E’ uno Stato che si è fatto mercato della cosa pubblica. Che fa concessioni ai suoi amici, spesso anche al governo senza soffrire di crisi di identità.

Hyde segue il pifferaio magico e invece di fare i soldi si indebita. La maggior parte della ricchezza è concentrata nel 3% delle popolazione. La nuova povertà è invece diventata epidemica. Le concessioni statali, radiotelevisioni, autostrade, acqua (roba nostra) sono un lucroso affare privato tra aziende, Benetton, Impregilo, Mediaset e partiti azienda, PDL e PDmenoelle. Una democrazia con il trucco, un gioco delle tre carte in cui chi crede di vincere perde sempre. Il mazziere è lo Stato, i mazziati gli italiani.

18 giugno 2008

Terza Repubblica? No, seconda Dittatura.

Da Wikipedia, Dittatura:
La dittatura è una forma autoritaria di governo in cui il potere è accentrato in un solo organo, se non addirittura nelle mani del solo dittatore, non limitato da leggi, costituzioni, o altri fattori politici e sociali interni allo stato.
Benvenuti nella Seconda Dittatura italiana.

Questa è più efficace della prima perché più sottile e subdola, poiché lascia che gran parte degli italiani credano di essere ancora in democrazia, attraverso un'informazione guidata in grado di mantenerli in coma assistito.

Ecco però alcuni sintomi:
  • Carcere a chi manifesta contro le discariche
  • Segreto di stato sulla posizione di discariche tossiche e radioattive
  • Militari nelle strade in mezzo ai civili
  • Sanzioni e (e, non o) carcere a chi pubblica intercettazioni telefoniche
  • Impunità alle alte cariche dello stato
Cosa altro ancora dobbiamo aspettarci? Quanto ancora possiamo sopportare?

17 giugno 2008

Sono molto Marcotravagliato

Riporto 2 post di Marco Travaglio sul suo blog Voglio Scendere.



Disobbedire

Disobbedire se resterà l’ultima strada. Se il futuro che ci aspetta sancirà le nuove leggi del terzo governo Berlusconi, che è uguale al primo e al secondo, con buona pace di chi (non noi) si aspettava la stagione dello statista da consegnare alla Storia. Come se un miliardario di 72 anni potesse cambiare qualcosa, una virgola o un capello, delle proprie ossessioni e privilegi e prepotenze.
Dunque niente intercettazioni e niente notizie. Magistrati nella rete. Giornalisti in galera. Politici schermati dalla legge. Periferie presidiate. Campi nomadi circondati. Clandestini passibili di arresto. Carceri sempre più piene di soli poveracci: tossici, extracomunitari, gli ultimi dell’ultimo girone.

Mai più un banchiere molestato da indagini. Mai più un primario, né una clinica. Mai più un fabbricante di strade e di ponteggi pericolanti. Mai più i trafficanti di calciatori, di bond argentini e di sub prime. Mai più scalatori di banche e di assicurazioni.

Giornali e giornalisti obbligati al silenzio. Editori passibili di immediati ricatti, con perigliose battaglie legali, ritorsioni economiche, guerriglie normative senza fine. Oppure gentilmente blanditi dalle dolcezze del quieto vivere. E dal veleno di dossier (veri o falsi) ma ugualmente clandestini e clandestinamente compilati per allestire ricatti ideati da tutti gli spioni disponibili nei sottofondi della repubblica.

Disobbedire. Scrivere quel che si riesce (e riuscirà) a sapere. Usando i propri giornali se ci stanno, oppure l’ovunque planetario della Rete, oppure il ciclostile. Non piegare la schiena. Non rinunciare neanche un po’ a essere liberi.


Arrestateci tutti. Disobbedire per informare

Annuncio fin d’ora che continuerò a informare i lettori senza tacere nulla di quel che so. Continuerò a pubblicare, anche testualmente, per riassunto, nel contenuto o come mi gira, atti d’indagine e intercettazioni che riuscirò a procurarmi, come ritengo giusto e doveroso al servizio dei cittadini. Farò disobbedienza civile a questa legge illiberale e liberticida. A costo di finire in galera, di pagare multe, di essere licenziato.

Al primo processo che subirò, chiederò al giudice di eccepire dinanzi alla Consulta e alla Corte europea la illegittimità della nuova legge rispetto all’articolo 21 della Costituzione e all’articolo 10 della Convenzione europea sui diritti dell’uomo e le libertà fondamentali (“Ogni persona ha diritto alla libertà d’espressione. Tale diritto include la libertà d’opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche…”, con possibili restrizioni solo in caso di notizie“riservate” o dannose per la sicurezza e la reputazione).

Mi auguro che altri colleghi si autodenuncino preventivamente insieme a me e che la Federazione della Stampa, l’Unione Cronisti, l’associazione Articolo21, oltre ai lettori, ci sostengano in questa battaglia di libertà. Disobbedienti per informare. Arrestateci tutti.

Marco Travaglio